Nell’opera di Nietzsche una visione dinamica del mondo si contrappone, con radicalità, al meccanicismo e al teleologismo e riesce a dar conto di tutta la complessità di una natura estremamente variegata. Rispetto a questa natura l’uomo cesserebbe di essere qualcosa di estraneo e si prefigura come un elemento accanto ad altri molteplici elementi che la costituiscono. Questo è il terreno di indagine in cui si muove il presente lavoro. Ne emerge il ruolo fondamentale di una biologia dell’autoregolazione e di una cosmologia del caos, che oltre ad evidenziare l’influsso costante delle scienze ottocentesche (Roux, Mayer, Vogt, Helmholtz ecc.) sullla visione nietzscheana del mondo, implicano il riconoscimento da parte del filosofo dell’irriducibilità del diverso all’identico e del complesso al semplice dal punto di vista ontologico, gnoseologico ed etico-sociale. Un Nietzsche che, attraverso le sue ipotesi sullo sviluppo dell’essere vivente, sull’organizzazione del mondo, sul rapporto tra l’organico e l’inorganico, appare in sigolare consonanza con alcune delle più recenti teorie scientifiche e gnoseologiche.
Claudia Rosciglione, Homo Natura. Autoregolazione e caos nel pensiero di Nietzsche 224 p.
ISBN: 88-467-1175-0, 18,00 €
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